Il Circolo di Vienna ha rappresentato un crocevia di straordinaria importanza per la filosofia del Novecento e ha contribuito in maniera determinante all’affermarsi della filosofia analitica come una delle correnti egemoni del pensiero contemporaneo. Tuttavia per lungo tempo la storia del Circolo di Vienna è rimasta poco conosciuta o addirittura sostanzialmente ignorata. Ricostruirne le origini e indagare il suo contesto storico-filosofico è quanto la storiografia più recente ha invece cercato di fare, consentendo così di mettere a fuoco un’immagine molto più complessa di quanto sino agli anni Ottanta del secolo scorso non avesse suggerito la narrativa dominante.
Grazie ai lavori di studiosi (per citarne solo alcuni) come Friedrich Stadler, Thomas Uebel, Michael Friedman, Alberto Coffa, Elisabeth Nemeth, Matthias Neuber, Cristian Damböck, Andreas Vrahimis, il Circolo di Vienna ci appare oggi come un grande “collettivo di lavoro” in cui sono confluite e hanno convissuto (non senza tensioni interne) diverse anime e diverse storie intellettuali. L’immagine tradizionale del Circolo di Vienna come patria per eccellenza dell’anti-metafisica, del principio di verificazione, del rifiuto della filosofia di Kant in nome della nuova logica di Russell e della svolta linguistica imposta dal Tractatus di Wittgenstein ha subito una profonda revisione. Il contesto storico e anche politico si è rivelato di grande importanza per comprendere le radici della “concezione scientifica del mondo”; i rapporti con la filosofia tedesca del primo Novecento (specie nel caso di Schlick e Carnap) sono stati oggetto di indagini molto circostanziate, che hanno mostrato l’importanza delle radici neokantiane; il contributo originale ma troppo a lungo negletto di Neurath ha consentito di far risalire già alla Vienna degli anni Venti-Trenta alcuni temi dell’epistemologia naturalizzata ritenuta solitamente come l’approdo della critica di Quine all’empirismo logico; e infine anche l’influenza di Wittgenstein sul Circolo di Vienna è stata ricostruita in maniera più problematica, in parte anche ridimensionando il ruolo del Tractatus nel promuovere la “svolta della filosofia” proclamata nel 1930 da Schlick.
In breve, la storia del gruppo di studiosi raccolto intorno a Moritz Schlick e che nel 1924 iniziò a riunirsi a Vienna, nella Bolztmanngasse 5, per leggere e commentare il Tractatus di Wittgenstein è stata rivisitata e in parte riscritta andando oltre i “dogmi” della visione ricevuta. Tuttavia restano ancora diversi e molteplici aspetti che meritano di essere esplorati e la ricerca degli ultimi anni ha in effetti proseguito su questa strada con risultati innovativi, aprendo ulteriori fronti di indagine. Né va dimenticato che l’accesso a una vasta mole di materiali inediti – dai carteggi di Schlick, di Carnap, di Neurath alla recentissima pubblicazione dei Tagebücher di Carnap – ha consentito di seguire per così dire in “tempo reale” ciò che avveniva nelle riunioni del Circolo e i dibattiti che hanno alimentato la sua storia sino alla drammatica emigrazione intellettuale verso gli Stati Uniti nella seconda metà degli anni Trenta.
Il presente numero di Discipline Filosofiche intende portare un ulteriore contributo allo studio del Circolo di Vienna, collocandosi nel solco di una letteratura critica ormai molto cospicua ma anche guardando a nuove frontiere che ancora attendono di essere varcate.
È incoraggiata la presentazione di articoli che trattino le seguenti tematiche:
1) il Circolo di Vienna e la tradizione austriaca;
2) il Circolo di Vienna e l’eredità del positivismo;
3) le origini del Circolo di Vienna nel primo Novecento: olismo, convenzionalismo, pragmatismo;
4) il contesto politico-culturale del Circolo di Vienna;
5) Moritz Schlick: scienza, etica, cultura;
6) Rudolf Carnap tra neokantismo e Lebensphilosophie: alle origini dell’Aufbau;
7) Wittgenstein, Waismann e il Circolo di Vienna;
8) protagonisti da rivalutare: Philipp Frank, Edgard Zilsel, Karl Menger;
9) per un’epistemologia anti-fondazionalista: Otto Neurath;
10) l’emigrazione intellettuale verso gli Stati Uniti e l’Enciclopedia della scienza unificata.
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Scadenza per l’invio del manoscritto: 15 gennaio 2025
Notifica della decisione: 28 febbraio 2025
Scadenza per l’invio della versione finale: 15 aprile 2025