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DISCIPLINE FILOSOFICHE XXVIII, 1, 2018: ANCIENT ONTOLOGIES: CONTEMPORARY DEBATES. Volume a cura di Riccardo Chiaradonna, Filippo Forcignanò e Franco Trabattoni

“Ontology has been characterized as the study of the most general kinds that exist in the universe. Usually the emphasis has been on demarcation: which candidates for existence really do exist. Aristotle and Plato disagreed in their answers, and philosophers have gone on disagreeing ever since” (Ian Hacking, Historical Ontology, London 2006). Pochi filosofi contemporanei negherebbero che l’ontologia sia nata in Grecia e che certe prese di posizioni degli autori antichi sulle principali questioni ontologiche – gli universali, l’essenza, lo statuto degli oggetti concreti, la causalità, l’inventario delle cose che esistono – si riflettano nel dibattito attuale. L’essere è stato al centro della riflessione di Parmenide e Platone; è tuttavia Aristotele ad aver distinto per primo una scienza che non studia qualcosa di particolare – come l’astronomia i fenomeni celesti e la botanica le piante – ma che pretende di indagare tutto ciò che è in quanto è. Platonismo e aristotelismo hanno intramato secoli di dibattiti metafisici, fino alla complessa impresa filosofica di Plotino.
Nella filosofia contemporanea, sia sul versante continentale (Heidegger) che in quello analitico (Quine), l’ontologia ha ricoperto un ruolo centrale per tutto il Novecento, e non è scorretto affermare che molti dei più rilevanti contributi di metafisica contemporanea riguardino l’ontologia e quella che con van Inwagen ha preso il nome di “metaontologia”. Cosa però l’ontologia davvero sia e, per usare una perspicua formulazione di Achille Varzi, “dove comincia e dove finisce”, rimane problematico. Si registra invece una tendenza tra i filosofi a considerare in qualche modo risolto il dibattito sull’ontologia antica, o comunque a ritenerlo di pertinenza esclusiva degli storici. Scopo di questo volume è proporre un diverso tipo di indagine con un duplice intento. Da un lato, c’è l’ambizione di tornare all’ontologia antica attraverso le conquiste del dibattito contemporaneo. Dall’altro, c’è l’intento di mostrare come alcune questioni sollevate nell’antichità mantengano intatto il loro interesse, e, anzi, possano fornire importanti e originali prospettive filosofiche anche in rapporto al dibattito contemporaneo. L’indagine sarà dunque condotta nel rispetto della metodologia storica, ma con un interesse chiaramente filosofico.
Le aree su cui si invitano gli autori a contribuire sono: a) la filosofia di Parmenide; b) il pensiero di Platone e Aristotele; c) la filosofia ellenistica; d) la riflessione tardo-antica.

Istruzioni per gli autori: Sono ammessi testi in lingua italiana, inglese, tedesca e francese. I manoscritti devono essere inviati in formato Word insieme a una versione in .pdf come allegato di posta elettronica a Filippo Forcignanò (filippo.forcignano@unimi.it). I contributi verranno inviati a due reviewers indipendenti secondo la procedura del referaggio doppiamente cieco. I reviewers possono richiedere all’Autore di modificare o migliorare i loro contributi per la pubblicazione. Si prega quindi di allegare sia una versione del contributo anonima intitolata “Manoscritto” sia una “Pagina Copertina” separata in cui siano indicati il nome completo degli Autori, il titolo accademico, l’Università (o l’Istituto) di appartenenza e i recapiti. Il Manoscritto deve contenere un abstract in inglese che non superi le 150 parole e 5 parole-chiave (Keywords). Ogni proprietà del file che potrebbe identificare l’Autore deve essere rimossa per assicurare l’anonimato durante la procedura di referaggio. Di ogni testo verrà accusata ricevuta. Nella preparazione potrà essere adottato qualunque stile chiaro e coerente, ma in caso di pubblicazione l’autore dovrà inviare una versione finale che rispetti le norme editoriali della rivista (si vedano le norme redazionali alla pagina https://www.disciplinefilosofiche.it/norme-redazionali/). Inviando un manoscritto, l’autore sottintende che il testo non è stato pubblicato in precedenza in nessun’altra sede e che non è oggetto di considerazione da parte di alcuna altra rivista. In caso di pubblicazione, l’autore è tenuto a rinunciare ai diritti a favore dell’Università degli Studi di Bologna. Potrà richiedere alla Direzione della Rivista il diritto di ripubblicare l’articolo.

Scadenza per l’invio dei manoscritti: 31 dicembre 2017.
Notifica di accettazione, accettazione condizionata, rifiuto: 15 febbraio 2018.
Scadenza per l’invio della versione finale: 31 marzo 2018.